06-05-2024 DL Agricoltura. “Smantellamento” dei Carabinieri forestali, sarebbe un favore ai bracconieri.
Lo spacchettamento delle funzioni del CUFAA (Comando Unità Forestali; Ambientali e Agroalimentari dell’arma dei carabinieri) tra il Ministero dell’Ambiente e quello dell’Agricoltura, ipotizzato dal decreto-legge “Agricoltura” in approvazione presso il Consiglio dei Ministri, rischia di depotenziare considerevolmente la prevenzione e la repressione del bracconaggio e, più in generale, degli eco-reati. Lo denuncia l’Ente Nazionale Protezione Animali, che segnala come tale spacchettamento, se dovesse andare in porto, finirebbe per privare il CUFAA di quell’unicità di direzione, decisiva per una materia così delicata come quella ambientale e per un Paese come l’Italia che è maglia nera in Europa per i crimini contro il patrimonio naturale e di biodiversità. «Già oggi, grazie ad un sistema sanzionatorio assolutamente ridicolo, i bracconieri sanno di poterla fare franca. L’adozione di misure che, anche solo potenzialmente, possono indebolire le azioni di contrasto – spiega l’associazione animalista – equivale nei fatti a un “liberi tutti”, che sarebbe interpretato dai criminali come un “aiutino” per i criminali della natura».
Le ipotesi circolate in queste ore sul DL Agricoltura, osserva la Protezione Animali, prefigurano un provvedimento davvero paradossale. Infatti, se da un lato il Ministro dell’Agricoltura e il governo tutto, che pure sostengono di essere portatori di una visione legalitaria, non si curano di mettere in pericolo il già debole sistema di deterrenza contro gli eco-reati, dall’altro si accaniscono sui volontari delle associazioni animaliste e ambientalisti e che si adoperano per contrastare gli eco-crimina.li e che sono oggetto di una inaccettabile repressione. «Il messaggio lanciato con l’ennesimo provvedimento “eco-fobico” del Governo Meloni è chiaro: si alleggeriscono nei fatti i controlli contro chi viola le leggi, mentre si inaspriscono le misure contri chi per quelle leggi chiede il rispetto. E’ nostro fermo auspicio che gli estensori del provvedimento intervengano con doverosi correttivi, se così non fosse faremo il possibile per contrastarlo»