Ce l’ha fatta Pen Farthing, l’ex soldato della marina militare britannica e fondatore dell'organizzazione animalista Nowzad, a partire con un volo charter da Kabul con i circa 200 animali, tra cani e gatti. Ricordiamo che non si tratta dei “suoi” animali – come è stato erroneamente scritto – ma in larga parte di cani utilizzati dalle varie forze militari operative sul campo, spesso con compiti molto delicati e rischiosi. Lo precisiamo perché l’Operazione Arca (così è stata denominata da Pen Farthing) ha avuto molti consensi in tutto il mondo ma al tempo stesso è stata oggetto di molte polemiche.
Da giorni Pen, il suo staff e gli animali del rifugio di Nowzad erano nell’area dell’aeroporto di Kabul, ma solo alla fine l’ex marine e gli animali sono stati imbarcati. Purtroppo non sono stati imbarcati gli uomini e le donne (tutti afghani) dello staff. L’ottusità di certa politica ha impedito infatti agli operatori di lasciare Kabul, ma da quanto loro stessi hanno affermato, è stato lo stesso staff a convincere Pen a imbarcarsi senza di loro.
Ma se una operazione importante e rischiosa si chiude, non finiscono purtroppo le difficoltà per le altre associazioni animaliste presenti nel Paese. L’emergenza non è finita, nemmeno per gli animali. Questi ultimi vanno incontro a morte certa perché in Afghanistan vi è una cultura anti animalista e nessuna istituzione, a parte le associazioni locali con scarsi mezzi, si occupa degli animali. Esse necessitano di supporti internazionali che diano diffusione alle richieste di aiuto per reperire risorse per i trasferimenti. Infatti nessun ponte aereo umanitario è stato utilizzato per gli animali e per essi sono necessari mezzi specifici, appositamente noleggiati e pagati dalle associazioni.
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