03-06-2021 Associazioni ambientaliste contro i bracconieri: “Stop al saccheggio dei nidi, gli uccellatori fanno profitti da capogiro sul mercato nero, danneggiando il territorio”

 

“Ogni primavera, fra maggio e giugno, decine di uccellatori lombardi, toscani, umbri, veneti, romagnoli e locali raggiungono i meleti del Trentino-Alto Adige per prelevare illegalmente i nidiacei di tordo bottaccio, merlo e cesena. Una volta catturati, gli uccelli vengono dotati di un anello inamovibile per fingere la provenienza da allevamento, vengono cresciuti per essere venduti come richiami vivi per la caccia da capanno, in altre parole passeranno il resto della loro vita in gabbiette minuscole”. Così, Cabs, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Pan-Eppaa e Wwf di Trento e Bolzano che si sono unite per affrontare quello che senza mezzi termini viene definito “il saccheggio dei nidi”. Al grido di “Giù le mani dai nidi”, le associazioni hanno organizzato una manifestazione lo scorso 29 maggio, risalendo la Valle dell’Adige in bicicletta lungo la ciclabile da Bolzano a Merano, per sensibilizzare l’amministrazione altoatesina sull’importanza di contrastare il bracconaggio.

 “Il fenomeno è noto da tempo, ma ha subito un’impennata dal 2015 a causa del divieto di cattura dei richiami con i roccoli- affermano le Associazioni -Il mercato nero dei richiami vivi ha un giro d’affari enorme, ogni uccello vale intorno agli 80-100 euro”. In alcuni casi però, in base alle doti canore, gli esemplari possono essere pagati anche 200 euro. “Ricordiamo tutti l’operazione interregionale ‘Pullus Freedom’ del 2019, coordinata dai forestali trentini, con la quale è stato smascherato un enorme traffico illecito di richiami vivi, si stima un giro di 20.000 uccelli per un valore di centinaia di migliaia di euro e che ha portato all’arresto di 18 persone”. Di fatto, sostengono gli ambientalisti, una fetta enorme dei richiami utilizzati in Italia per la caccia proviene dai meleti del Trentino Alto Adige. “I nidiacei sono molto ambiti dai bracconieri perché è molto facile fingere la provenienza da allevamento applicando un anello inamovibile al piccolo”.