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12-04-2021 Approda in Parlamento il caso del Fixplan prodotto dalla tortura delle cavalle gravide. Quasi 2mila firme in 48 ore per la petizione di Italian Horse Protection

 

 Il caso del Fixplan – il farmaco prodotto con il sangue di cavalle gravide torturate, usato negli allevamenti intensivi di carne – è approdato in Parlamento grazie alle interrogazioni bipartisan promosse tra gli altri dagli onorevoli Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia), Patrizia Prestipino (Pd) e Manfredi Potenti (Lega Nord), mentre la petizione lanciata da IHP sulla piattaforma Change.org per chiedere al ministro italiano della Salute di bloccare l'autorizzazione alla messa in commercio ha raccolto quasi duemila firme in appena 48 ore. 
 
Il Fixplan è un farmaco prodotto con il sangue di giumente gravide (entro i 120 giorni di gestazione) da cui si estrae il principio attivo Gonadotropina serica equina (PMSG).Varie investigazioni, condotte a partire dal 2015 da Animal Welfare Foundation, hanno documentato le sofferenze inflitte alle cavalle a cui vengono prelevati anche 10 litri di sangue la settimana. Se si indeboliscono o si ammalano non ricevono cure. Video girati sotto copertura mostrano continui maltrattamenti: vengono anche picchiate con bastoni e colpite con pungoli elettrici. A ciò si aggiunge l’agonia dei puledri perché le cavalle vengono fatte abortire (la loro gestazione dura normalmente circa 330 giorni): i piccoli muoiono soffrendo. 

 “Il nostro più sentito grazie agli onorevoli che con la loro azione hanno portato la nostra richiesta al più alto livello istituzionale – dice il presidente di IHP, Sonny Richichi -. Ci fa particolarmente piacere il fatto che le interrogazioni parlamentari presentate siano bipartisan: questo dimostra che la tutela degli animali e il rifiuto della sofferenza non hanno colore politico.
 
“Questo farmaco viene usato negli allevamenti intensivi di suini, bovini e ovini per rendere la 'produzione' di animali da macellare è più veloce ed efficiente – aggiunge il presidente di IHP -. Firmare la petizione è importante perché la Syntex, società argentina produttrice del Fixplan, ha chiesto all’Italia l’autorizzazione alla distribuzione nel nostro Paese con l'aiuto di una società tedesca che funge da richiedente”.