09-03-2021 Monza, recuperato un piccione appeso a testa in giù in un albero. Intervento congiunto di ENPA e Vigili del Fuoco per liberarlo.
Così è stato trovato un piccione, impigliato ai rami di un albero presso la scuola primaria Don Lorenzo
Milani di via Monte Bisbino, nel quartiere di San Rocco a Monza. I fili che aveva attorcigliati alle zampe,
infatti, si erano impigliati al ramo dell’albero su cui si era posato e cercando di riprendere il volo era finito
appeso a testa in giù. Fortunatamente per lui, se ne è accorto un operatore scolastico che ha subito fatto la
segnalazione a ENPA di Monza e Brianza.
Federica, operatrice del rifugio di via San Damiano, si è prontamente recata sul posto: il piccione si
divincolava e sbatteva le ali, ma senza riuscire a liberarsi.
Un recupero complicato
Purtroppo il ramo a cui era legato si trovava a un’altezza considerevole e sporgeva su un terreno in discesa.
L’impossibilità di poter arrivare al ramo con una scala ha indotto Federica ad allertare i Vigili del Fuoco,
che sono tempestivamente usciti con una pattuglia.
Esperti ed efficienti come al solito, in men che non si dica sono riusciti a raggiungere il povero piccione,
consegnandolo nelle mani di Federica.
Arrivati al rifugio di Monza, Federica ha provveduto a togliere pazientemente tutti i fili, probabilmente di
una lenza da pesca, attorcigliati alle zampe. Il piccione è stato poi messo al caldo in una spaziosa voliera e
monitorato e, quando si sarà completamente ripreso, verrà rimesso in libertà.
ENPA Monza ringrazia l’operatore scolastico per la segnalazione e i Vigili del Fuoco per il sollecito
intervento.
Le cattive abitudini non muoiono mai.
ENPA ricorda che lenze da pesca, laccetti dei sacchi della pattumiera, mascherine, insomma tutto
quello che gettiamo incautamente a terra può costituire un pericolo per gli animali, domestici e non, e
spesso può avere conseguenze letali.
Non è la prima volta, purtroppo, che ENPA deve intervenire per liberare animali vittime di questi atti di
inciviltà. Tra gli animali soccorsi in passato – ma non sempre salvati - un airone recuperato sulle sponde del
Lambro con un grosso amo da pescatore conficcato nelle dita di una zampa; un germano al quale è stato
necessario amputare una zampa (impossibilitato a tornare nel suo habitat naturale, è stato affidato a un
privato in un contesto idoneo); il gabbiano morto per colpa di una lenza che si è attorcigliata sul corpo e sul
becco, quasi tranciandogli una zampa; o, ancora, la grossa tartaruga, abbandonata nel Lambro in centro
Monza, con un foro nella parte inferiore del becco, probabilmente provocato da un amo da pesca.
Lo scorso dicembre la nostra associazione aveva inoltre pubblicato un appello per il corretto smaltimento
dei dispositivi anti-covid ( http:// www.enpamonza.it/archives/58580 ).