27-07-2020 Abbattimento cinghiali da parte degli agricoltori, le Associazioni: non c’è stata alcuna sentenza storica della Corte Costituzionale

 

 “Non c’è stata alcuna sentenza storica, come Coldiretti va sbraitando ai quattro venti!” Questa la dichiarazione delle associazioni ambientaliste marchigiane in merito alle affermazioni della Coldiretti riportate sugli organi di informazione, che si rivelano quindi del tutto infondate.

La Corte Costituzionale ha solo considerato inammissibile la questione di legittimità costituzionale così come formulata dal Tar Marche, evitando però di scendere nel merito della questione, che altrimenti non avrebbe potuto ritenere altro che assolutamente fondata. 

In sostanza, quindi, smentiamo categoricamente le affermazioni della Coldiretti, che ha evidentemente frainteso il pronunciamento della Corte, la quale non ha affatto dato il via libera agli agricoltori di sparare ai cinghiali, ed a tutti gli esseri animati presenti nelle loro proprietà, in quanto questo è già ora disciplinato dall’art. 19, che ribadisce infatti che gli agricoltori possono essere coinvolti nella gestione faunistica ma sempre dietro controllo e scelta pubblica: “Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali. Queste ultime potranno altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l'esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l'esercizio venatorio.

 Ricordiamo a Coldiretti, che esistono già 7 sentenze della stessa Corte Costituzionale che hanno ritenuto illegittimo il ricorso a figure estranee a quelle pubbliche e individuate chiaramente dal sopra citato articolo 19. Figure che troppo spesso coincidono con i cacciatori! E altresì ricordiamo che la stessa legge imporrebbe il ricorso prioritario ai metodi ecologici (come tutte le ben note misure di protezione) che risolverebbero il presunto problema dei danni! In questo modo si aiuterebbero gli agricoltori, che vanno sostenuti con le buone pratiche e il rispetto delle leggi e non facendo credere loro che gli abbattimenti siano l’unica soluzione: da oltre 20 anni infatti vengono compiuti stermini, ma mai alcun loro problema è stato risolto. E’ ora di cambiare cura! 

Il Tar Marche quindi, nel prosieguo del giudizio, che nei prossimi giorni solleciteremo, potrà nuovamente risollevare la questione di legittimità, semplicemente meglio motivandola e noi come associazioni ambientaliste, insieme al nostro Avvocato Tommaso Rossi del Foro di Ancona, solleciteremo in tal senso, per chiarire una volta per tutte la questione e non gettare “fumo negli occhi” agli agricoltori ed ai cittadini, come ha fatto scorrettamente in questa occasione la Coldiretti