28-01-2025 Capretta uccisa ad Anagni: Tribunale per i Minorenni di Roma fissa udienza e coinvolge otto ragazzi

Roma, 28 gennaio 2025 - Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha fissato un’udienza per il 24 marzo 2025, in seguito alle denunce presentate dall’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) e da altre realtà impegnate nella tutela degli animali. La vicenda riguarda l’uccisione di una capretta avvenuta durante una festa di compleanno il 27 agosto 2023, presso un agriturismo di Anagni. La questione è emersa a seguito della diffusione virale di due video sui social media, che mostravano un giovane maltrattare l’animale, con il supporto e le risate di altri presenti. Gli indagati, otto minorenni, sono stati citati in giudizio per il reato di concorso nell’uccisione di animali. Enpa ha accolto con soddisfazione la decisione del Tribunale di proseguire con il giudizio.

“Questa vicenda - ha affermato Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa- è un triste esempio di come il rispetto per gli animali e per la vita stessa sia ancora, purtroppo, in troppi casi carente. Il nostro obiettivo non è solo ottenere giustizia per la capra brutalmente uccisa, ma anche agire per educare e prevenire il ripetersi di questi episodi di violenza. Solo un’azione combinata di giustizia e prevenzione può trasformare un episodio così drammatico in un’opportunità di consapevolezza per tutta la società.”

Le indagini e le testimonianze

L’inchiesta ha raccolto testimonianze dei presenti alla festa, tra cui una dipendente del ristorante e il titolare dell’agriturismo, che ha denunciato il fatto dopo aver visto i video online. I filmati, seppur di pochi secondi, hanno mostrato l’animale inerme e apparentemente in stato di decomposizione, sollevando interrogativi sul reale stato della capretta prima dell’accaduto.

Gli indagati hanno sostenuto, durante gli interrogatori, che l’animale fosse già morto al momento dei fatti. Tuttavia, la condotta documentata nei video, seppur non sufficiente a provare la violenza diretta che ha portato alla morte dell’animale, è stata giudicata riprovevole e insensibile, contribuendo a un forte clamore mediatico e sociale.

La posizione di Enpa

L’avvocato Enpa, Claudia Ricci, ha evidenziato come questa vicenda rientri in una più ampia strategia volta a sensibilizzare la giustizia sui reati contro gli animali e sulla rilevanza sociale di tali comportamenti. Analogamente al caso del gatto di Alberobello, questa denuncia mira a promuovere una riflessione più profonda sull’educazione e il recupero dei giovani coinvolti.

La Protezione Animali ha inoltre depositato una memoria di parte offesa, accompagnata da una relazione specifica redatta da Link-Italia, con l’obiettivo di ottenere, come nel caso di Bari, l’attuazione di un programma strutturato per l’esecuzione della pena e il recupero dei minori. Tale programma mira non solo a sensibilizzare i ragazzi sulla gravità del loro gesto, ma anche a favorire il loro reinserimento sociale, prevenendo futuri episodi di violenza verso gli animali e la comunità.